UNA ‘CASA DEGLI ORRORI’ PER MINORI DISABILI IN PROVINCIA DI AGRIGENTO: ARRESTATA LA DONNA CHE LA GESTIVA ED I SUOI COMPLICI

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Noi di Fiori di Acciaio che proviamo a batterci per tutelare i diritti di tutti, proprio stentavamo a crederci: una vera ‘casa degli orrori’ a Licata, in provincia di Agrigento, un centro per minori disabili, gestito come un lager vero a proprio da una ‘donna’ (ci vergogniamo per lei anche a chiamarla così). Ragazzini incatenati al letto per ore, o legati mani e piedi e scotch sulla bocca per non urlare, oppure chiusi in piccole stanze per ore senza cibo ne acqua e costretti a mangiare i propri escrementi. Non c’è nulla di ‘umano’ in tutto questo… Eppure Caterina Federico, questo il nome della ‘donna’, gestiva insieme ad altri ‘operatori’ questo lager da mesi. I Carabinieri li hanno arrestati tutti, insieme all’amministratore della cooperativa ‘Suami onlus’, Salvatore Lupo, presidente del consiglio comunale di Favara, altro paesino dell’hinterland agrigentino. L’operazione ha preso il nome di ‘Catene spezzate’ ed è partita dalla denuncia di alcuni insegnanti dei ragazzini, insospettiti da alcuni disegni ed alcune sommesse parole di accusa.
Una storia orrenda, che deve farci riflettere e mantenere sempre viva la nostra attenzione ed il nostro impegno in favore dei più deboli. Perché questi ‘orrori’ non si ripetano mai più.

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