Donna, la violenza si può fermare

Lepisodio-di-violenza-risale-al-2008Donna è Madre. E’ Terra. Donna è figlia, compagna, sorella, fidanzata, moglie. Donna è Vita.
Lei è il focolare domestico, custode del cammino. Ma proprio Lei, donna, viene sempre più deturpata ed abusata, da chi magari dovrebbe proteggerla.

È forse il crollo dei valori sociali, o anche, il delinquere il sentimento altrui, che spingono il maschio cannibale a violentare ed uccidere l’anima femminile.

La violenza fa male, anche quando è soltanto verbale, figuriamoci quando si tratta di violenza fisica. Se tu sei un essere insoddisfatto non cercare l’alibi della sopraffazione in chi è più fragile di te, cambia strada, sparisci e, dai un senso alla tua esistenza. Non sei nessuno per alzare e puntare anche un solo dito. E quando ti prendi l’ardire di far male, calpestando ed uccidendo, meriti soltanto di non esistere tu. Di non essere mai nato.

L’unione dei sentimenti non è possesso, tu non spezzi la mia vita perché io non sono e, non sarò più tua. Non cercare rivalsa in una sporca competizione; ognuno di noi costruisce se stesso nel modo che ritiene più opportuno.
Io sono io. Tu sei tu.

Pensi di vincere su di me, ferendomi mortalmente. Io muoio, d’accordo; ma tu, non saprai neanche più di esistere. Meriti di finire la tua vita in una cella buia di un carcere, dimenticandoti tua madre, tua sorella, tua nonna, tua zia, tua cugina, tua amica. Tua.

E meriti che l’universo femminile si costituisca parte civile al tuo processo. Io lo farò.

Due cose non funzionano, per il resto: una legge sullo stalking non perfettamente percepita dalle autorità competenti, non attribuendo il giusto valore a casi singoli ed, una vetrinizzazione nei media e news media, di reati violenti nei confronti delle donne, innescando il meccanismo dell’emulazione.

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