Sentenza storica: “Le scimmie sono soggetti di diritto non umani”

10676247_720364678058980_8581564647882688673_nSentenza storica. Mantiene legami affettivi, percepisce il tempo, impara, comunica ed è capace di trasmettere quanto ha appreso.

Per questo alla domanda se una scimmia, “soggetto non umano”, ha diritto ai diritti umani arriva una risposta positiva dalla decisione della Cassazione argentina che ha concesso l’habeas corpus a Sandra, un orango femmina dello zoo della città, accogliendo un ricorso presentato dall’Associazione di Funzionari e Avvocati per i Diritti degli Animali (Afada) per la sua liberazione, respinto precedentemente dai tribunali.

L’habeas corpus – un istituto proveniente dal diritto anglosassone, con radici dottrinarie nella Magna Charta – serve per obbligare un’autorità pubblica a dare conto della detenzione di una persona, sancendo il diritto alla libertà individuale.

Nel caso di Sandra, i legali dell’Afada hanno sostenuto che l’orango è in realtà un “soggetto non umano”, giacché sebbene non appartenga alla specie umana mantiene legami affettivi, percepisce il tempo, impara, comunica ed è capace di trasmettere quanto ha appreso. E dunque il fatto che sia imprigionata costituisce una violazione dei suoi diritti.

Nel frattempo Sandra potrà lasciare probabilmente la sua gabbia nello zoo di Buenos Aires per andare a vivere in una riserva naturale in Brasile. L’orango, nato in uno zoo tedesco, appartiene alla specie dei Pongo abelii, la più rara delle due specie esistenti, proveniente dall’isola di Sumatra.

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