Palermo Mia che ti hanno fatto?

Palermo Mia che ti hanno fatto?
Ero bambino, giocavo alla guerra per strada, con gli altri,
mentre un odore dolciastro di gelsomino si sollevava per le tue vie.
Oggi che sono marito e padre, a breve nonno,
mentre attraverso i tuoi sentieri,
devo tapparmi il naso per l’odore fetido che si leva.
Palermo Mia come ti hanno ridotto?
Eri bella, troppo bella tra le bancarelle piene di ceste vimini distrutte dal peso dei babbaluci,
tra la frutta matura che si scioglieva in gola.
Oggi sei ricoperta da ‘munnizza’, abbandonata al tuo destino.
Com’eri bella Palermo, com’eri Viva.
Com’eri Educata.
Oggi sei sporca, vastasa, male amministrata da anni.
Palermo Mia che ti hanno fatto?
Mi aggiro per le tue strade e non trovo più i bar, i giardini, i profumi di un tempo. Perfino le palme non ci sono più.
Che tristezza vederti così, per uno come me, che ti amerà sempre
di un amore viscerale e ininterrotto, anche se ormai disilluso.
Vedi, mia cara Palermo, il dolore è ancora più forte se penso che potresti essere bellissima e invece ti stanno distruggendo, stanno estirpando anche la più piccola impronta di armonia che ti rimane.
Com’eri bella Palermo, ma non lo sei più
e non so se potrai tornare mai ad esserlo.
Io, dal canto mio, non smetterò mai di sperarci.

Con affetto, un tuo cittadino

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