L’Italia? Un Paese di santi, navigatori e… internauti

internautiContinua ad aumentare, nel nostro Paese, il numero di internauti, soprattutto fra i giovani, e crescono ancora i social network, mentre rimane forte il divario tra le nuove generazioni e gli anziani. Lo rivela l’undicesimo rapporto del Censis sulla comunicazione L’evoluzione digitale della specie, una fotografia aggiornata dei consumi mediatici degli italiani, misurati nella loro evoluzione decennale.

Se andiamo a vedere nel dettaglio l’analisi dei consumi riguardo a ogni singolo media, scopriamo che gli utenti di Internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5 per cento della popolazione (l’aumento è dell’1,4 per cento rispetto a un anno fa).

La diffusione dei social network aumenta soprattutto tra i giovani: è iscritto a Facebook il 75,6 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 29 anni, mentre il 68,2 per cento usa YouTube. Cresce anche il pubblico della web tv, in particolare tra gli under 30 (49,4 per cento), l’uso dei cellulari, soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (i giovani tra i 14 e i 29 anni che li usano sono il 66,1 per cento), e l’utilizzo dei tablet (nel caso dei giovani la percentuale è salita al 20,6 per cento).

Il rapporto individua tre profili di internauti: i “connessi tradizionali”, che usano Internet tutti i giorni, ma lo fanno in modo funzionale ai loro interessi, sfruttandone le potenzialità, specie per motivi di lavoro e di studio; i “connessi mobili”, che usano le connessioni wifi e strumenti come tablet e smartphone per un periodo di tempo che arriva fino alle tre ore giornaliere; i “connessi supermobili”, che fanno ricorso alla connessione mobile da tablet e smartphone per oltre tre ore ogni giorno.

Quali sono gli strumenti più utilizzati dai giovani tra i 14 e i 29 anni per reperire informazioni? Il 75 per cento preferisce i telegiornali, il 71 per cento usa Facebook, il 65,2 per cento Google e il 52,7 per cento YouTube.
Se, da un lato, cresce il numero di fruitori di Internet e social network, dall’altro diminuiscono i lettori di quotidiani e settimanali. Aumenta, invece, dopo la grave flessione dell’anno scorso, il numero di lettori di libri.

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