I morti in mare e il cordoglio ipocrita
Ci sono 700 persone morte in mare tra bambini, donne, uomini. Uomini in cerca di una speranza con gli occhi fissi sull’orizzonte sopra un barcone costatogli tutti i sudori di una vita. Una vita poi persa tra le onde. Soli.
E via giù con i piagnistei, con i cordogli, con le frasi di circostanza della politica, delle istituzioni.
Invece di esprimere un cordoglio un po’ ipocrita in occasione di ogni strage, l’Unione Europea dovrebbe lanciare una grande operazione di soccorso in mare al largo della Libia. Oppure garantire canali legali di accesso nello spazio Schengen a tutti questi profughi in fuga da guerre e persecuzioni che non hanno altra opzione che salire sui barconi. L’alternativa è accettare di essere complici di questa ecatombe, perché non agire oggi è come essere conniventi
Dolore. Tanto.