Gender Gap: solo il 22% le donne consulenti finanziari
L’Albo dei consulenti finanziari e delle consulenti finanziarie è costituito solo per il 22,3% da donne.
È quanto emerge dal secondo progetto di ricerca nazionale di Banca Widiba, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Donne e denaro. La consulenza: analisi e opportunità da una professione contemporanea oltre gli stereotipi di genere.
Sempre secondo lo studio, peraltro, solo il 44% delle consulenti finanziarie intervistate ha dichiarato di aver valutato l’opportunità di scegliere quella professione prima di intraprenderla e soltanto il 31,7% vi è entrato in contatto tramite canali informali (passaparola, amici e parenti), contro il 50% dei colleghi uomini.
Un altro aspetto che l’analisi sottolinea è che, nel prendere in considerazione questa professione, le consulenti finanziarie sembrano più spaventate, rispetto ai loro colleghi, dalla libera professione (39%) e dalla mancanza di stabilità (33%).
“Le pari opportunità non sono più soltanto un tema sociale, ma rappresentano una sfida di natura economica e occupazionale in tutti i settori”, dichiara Francesca Marchelli, Direttrice della Comunicazione di Banca Widiba.
“Dalla fotografia scattata emerge come ciò debba passare anche da un maggiore coinvolgimento delle donne nella consulenza finanziaria, a cominciare dalle nuove generazioni”, rafforzando le sinergie con il mondo universitario “per delineare strategie di comunicazione più inclusive, che superino gli stereotipi di genere e le percezioni errate sulla professione, per promuovere una partecipazione più equa e consapevole nel campo della consulenza finanziaria”.
Le fa eco Claudia Manzi, Ordinaria di Psicologia sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile scientifico del progetto: “Per le donne in questa professione i timori legati alla gestione del tempo e dell’incertezza dell’attività autonoma sono all’atto pratico sovrastati da notevoli vantaggi in termini di autostima, autonomia, senso della vita e appartenenza”, ma “sono ancora tanti gli stereotipi di genere che tengono lontane le donne da questa professione. Occorre lavorare per una comunicazione più efficace”.
L’analisi porta alla luce anche una serie di dati positivi: le consulenti finanziarie infatti, più dei colleghi uomini, dichiarano che la professione consente di sviluppare percorsi di carriera ad alto valore sociale (oltre l’85%), caratterizzati dalla realizzazione di uno status elevato (oltre il 70%) e dall’autonomia (oltre il 90%), l’86,1% delle partecipanti si ritiene molto soddisfatta del sostegno ricevuto dalla propria banca.