Erasmus esce fuori dai confini dell’Europa

Erasmus si allarga. Esce dai confini dell’Europa, dov’è nato quasi trent’anni fa e si apre al mondo. Costantemente minacciato da continui rischi di tagli di budget, riceve un surplus di attenzioni e fondi: 121 milioni di euro extra, per consentire a un drappello aggiuntivo di 20mila studenti di mettersi alla prova in un sistema universitario di qualunque Paese del mondo.

Un gruzzolo che si aggiunge ai 14,7 miliardi di euro stanziati dalla Commissione europea per i programmi relativi a istruzione, formazione, giovani e volontariato per il periodo 2014-2020. Gli studenti globe trotter riceveranno borse più consistenti dei colleghi che si fermano nel Continente: in media 650 euro al mese, contro 250.

Più interessante per chi, per esempio, arriverà da Africa, Canada o Bielorussia: per studiare in Italia riceverà 850 euro al mese (più un contributo per il viaggio). Dall’anno accademico 2015/16 cadono dunque tutte le barriere: studenti e docenti universitari europei potranno realizzare un periodo di studio o docenza nei cinque continenti e allo stesso tempo le università in Europa apriranno le porte alla mobilità e alla cooperazione con Paesi dal resto mondo.

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