Più donne al lavoro farebbe bene al PIL

Donna al lavoroSe le donne partecipassero in numeri maggiori alla forza lavoro si alzerebbe il PIL di vari punti percentuali.

Secondo le stime di Banca d’Italia, contenute nel rapporto Le Donne e l’Economia Italiana, se il tasso di occupazione si allineasse all’obiettivo di Lisbona, cioè il 60 per cento il PIL aumenterebbe del 7%.

Ma c’è un’ulteriore opportunità nel lavoro delle donne: indirizzarle maggiormente verso gli studi delle materie STEM (science, technology, engineering, math) e, successivamente, verso le carriere in quei settori. Eh già, perché oltre al gap di crescita c’è anche quello dell’innovazione.

Le ragazze si iscrivono in numeri inferiori ai ragazzi ad alcune facoltà (es. ingegneria) e, in numeri ancora più bassi, vanno a lavorare meno in quei campi (cioè alcune cambiano destinazione dopo aver fatto studi scientifici, matematici, ingegneristici).

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