I SINDACI ‘DONNE’ DEI CINQUESTELLE CONQUISTANO ROMA E TORINO: IL MOVIMENTO, ALLA ‘PROVA DEL NOVE’.

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I SINDACI ‘DONNE’ DEI CINQUESTELLE CONQUISTANO ROMA E TORINO: IL MOVIMENTO, ALLA ‘PROVA DEL NOVE’.

di Giulia Noera

Virginia Raggi è il nuovo sindaco di Roma. Senza troppi giri di parole, per il sistema politico romano è una disfatta senza precedenti, che cancella un’intera generazione che ha governato negli ultimi 20 anni, sia a destra che a sinistra. La fine di un’era che apre una nuova stagione fatta di ‘cittadini’ che hanno costruito il loro successo sull’antipolitica e sulla demonizzazione di Mafia Capitale, il grande scandalo politico economico che passerà alla storia come il guado tra il passato e il nuovo che avanza, costruito sul modello di politica partecipata e democrazia elettronica voluto da Beppe Grillo e dallo scomparso Casaleggio.
A dispetto di chi voleva che Roma diventasse un test per la politica di Matteo Renzi, il voto romano è piuttosto il ridimensionamento di un’intera classe dirigente del Pd che ora va sotto processo, a partire dal commissario-presidente Matteo Orfini.
Il risultato di Chiara Appendino, se è possibile, è ancora più ‘straordinario’, non contemplato nemmeno poche settimane fa: in una città dove, nella scorsa tornata, i Cinquestelle avevano toccato appena il 5% la Appendino, ‘prima della classe’, ha vinto contro un uomo che, tutto sommato, aveva anche ben governato Torino. Nessuno avrebbe mai potuto pronosticare un risultato di questo genere nell’immobile feudo sabaudo.
Adesso, in due grosse metropoli, alle quali si aggiungono anche parecchi altri comuni, ai Cinquestelle toccherà governare e non ‘opporsi’, tutto un altro mestiere, in politica.

 

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