UNA FOTOGRAFA SICILIANA NEL TEMPIO DELLA GIUSTIZIA MILANESE

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di Giulia Noera

Un progetto che va avanti da anni, che ha avuto una meravigliosa consacrazione nazionale: la fotografa palermitana Lavinia Caminiti si è vista aprire le porte di un ‘tempio’ come il Palazzo di Giustizia di Milano da Ilda Boccassini , procuratore aggiunto della città di Milano, con la mostra «Gli invisibili, ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza» per non dimenticare le vittime di Cosa Nostra.

Da Peppino Impastato a Boris Giuliano, dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: un lungo elenco di giudici, pubblici ministeri, poliziotti, carabinieri, avvocati, giornalisti e semplici cittadini assassinati dalla mafia e ricordati in una galleria d’immagini. Una rassegna organizzata dall’Anm (Associazione nazionale magistrati) di Milano e dall’Ordine degli Avvocati di Milano. L’iniziativa è stata collegata al progetto legalità curato dall’Anm con le scuole del distretto, quest’anno dedicato alla lotta alle mafie.

Il progetto «Gli Invisibili, ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza» nasce come “continuum” di un lavoro iniziato da Lavinia Caminiti nel 2013, per documentare quale memoria la Sicilia conservi, fotografando e riprendendo in momenti di normale quotidianità, luoghi testimoni di fatti efferati e mettendoli a confronto con documenti prodotti immediatamente dopo il delitto.

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