Torregrossa eletto presidente della commissione attività culturali dei Comitati: l’intervista

12027787_847560338693074_63069176214129360_nE’ stato da poco eletto presidente della commissione delle attività culturali dei Comitati Civici di Palermo, Edoardo Torregrossa, giovane studente di Scienze politiche, consigliere di Fiori di Acciaio, ma nella sua testa ci sono già tante idee. Che adesso occorre mettere nero su bianco.

Una nomina che “mi riempie di orgoglio – dice Torregrossa – ma anche di una grande responsabilità”. Chiede di non essere “lasciato solo”, il neo presidente, da tutti coloro che l’hanno sostenuto fino a questo momento, “ma di contribuire sempre di più al rilancio di Palermo”. Una ‘lotta’ che parte dal basso, piano, passo dopo passo. “Le proposte ci sono, le persone non mancano – dice -. Adesso si riparte. Sarà una nuova ed entusiasmante stagione per Palermo e per i palermitani. Insieme a Fiori di Acciaio contiamo di fare molto per la nostra città. E non solo”.

Ti aspettavi un risultato del genere?

Il risultato era prevedibile in buona percentuale. Non voglio fare l’ipocrita dicendo che non mi aspettavo questo esito. Perché era prevedibile? Perché da giugno il nuovo circolo “Panormvs Stvupor Mvundi” ha lavorato per la mia candidatura e per le proposte che abbiamo avanzato al congresso.

Qual è adesso, il primo passo da compiere?

Non ho dubbi. Sicuramente quello di far istituire al comune di Palermo una giornata dedicata al personaggio e al mito dell’imperatore Federico II. Una giornata durante la quale si riscopra la bellezza della città partendo dal recente riconoscimento dellUnesco per il percorso arabo normanno.

Cosa si può fare, attraverso questa nomina, per Palermo?

Possiamo e dobbiamo fare molto. Vogliamo una Palermo che utilizzi il suo passato per diventare una capitale del Mediterraneo. Oggi c’è una grande affluenza di tedeschi a Palermo per porgere un saluto all’imperatore davanti la sua tomba (dentro la Cattedrale). Perché non cominciamo a pensare a qualche gemellaggio con realtà tedesche? Perché una volta all’anno non diamo un respiro internazionale alla città con convegni, mostre , visite ecc. Ma tutto ciò non deve essere una semplice autocelebrazione: non ci interessa. Tutto ciò deve avere un richiamo europeo. Perché questa idea? Perché non accetto che altre città più piccole di Palermo riescano ad aggregare gente da tutta l’Europa, e noi, che abitiamo nella quinta città d’Italia, che siamo nella città che ha stupito il mondo tendiamo a chiuderci sempre di più.

E’ un risultato importante per Fiori di Acciaio, del quale tu sei consigliere., e visto che l’associazione è attiva anche sul fronte della cultura…

Questo risultato è un successo condiviso con Fiori di Acciaio. Non a caso abbiamo puntato alla commissione delle attività culturali. Con Fda stiamo continuamente riempendo Palermo con personaggi illustri al livello nazionale. Proprio questa settimana abbiamo organizzato la presentazione del nuovo libro del vicedirettore de L’Espresso, Marco Damilano. Ma già per novembre stiamo organizzando altri eventi. Tutto ciò non lo facciamo perché abbiamo chissà quale potere, ma perché ciò che contraddistingue i componenti dei Fiori di Acciaio è la passione. Marcella Cannariato, presidente di Fda ci insegna proprio questo: credere con entusiasmo ai nostri sogni e quindi al nostro futuro. La novità però consiste nel vedere che sempre più persone cominciano a credere in quel sogno che abbiamo in mente noi.

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