“Lucia, ma davvero abbandoni la città per la quale tuo padre è morto?”

Lucia Borsellino lascerà Palermo, ha deciso di porre un netto distacco con questa città, città per cui ricordiamo, suo padre, il giudice Paolo Borsellino, è morto per difendere dei valori in cui credeva fortemente. Lucia medita adesso un’altra esperienza professionale. Una scelta maturata da qualche tempo. E ci sarebbe già una prospettiva precisa, a Roma, al ministero della Sanità. La Borsellino si occuperà delle attività derivanti dal Protocollo di intesa stipulato tra l’Agenas e l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac).

Tutto lecito per carità, ognuno fa le scelte che ritiene più opportune. Solo che, non appena sentita la notizia, un interrogativo ci è balenato in testa: Lucia, ma davvero abbandoni la città per la quale tuo padre è morto? Città in cui ha creduto, che lo ha portato via ore lontano da casa, città bellissima e maledetta al tempo stesso, città così amata da Paolo e dal compagno di sempre, Giovanni Falcone, due eroi portati via dalla vita troppo presto.

Tu adesso vai via, ma davvero credi che questo risolva qualcosa? Non si può scappare dalla memoria. Non si può scappare da se stessi. Ci piacerebbe ascoltare la tua risposta, Lucia. Non riusciamo a comprendere davvero questa scelta. “La paura è umana” diceva tuo padre, Paolo, ma subito continuava: “Voi combattetela con il coraggio”.

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  1. Salvatore Traina

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