Donne e Impresa, il vademecum di Marcella Cannariato

Donne e ImpresaL’impresa è un’attività economica organizzata, diretta alla produzione e allo scambio di beni e servizi, esercitata professionalmente dall’imprenditore. L’attività è volta alla creazione di ricchezza ed, è esercitata da un complesso di persone sotto la guida dell’imprenditore.

L’organizzazione si articola nella direzione e coordinamento delle persone impiegate e, nell’organizzazione di beni aziendali. Non è sicuramente facile nei tempi attuali svolgere attività di impresa economica di profitto, i tempi della crisi condizionano l’andamento dei mercati. Per affrontare l’attuale contingenza economica le imprese devono rilanciare con maggiore flessibilità, investendo in conoscenza e innovazione. Possono cogliere la sfida e guardare alla crisi come un’opportunità.

Affrontiamo il tema del “fare impresa” insieme ad una imprenditrice siciliana, Marcella Cannariato, a capo di A&C Broker e Fiori di Acciaio. La Cannariato è referente della Fondazione Marisa Bellisario in Sicilia. Le chiediamo di stilare un Vademecum in dieci punti sul concetto di “fare impresa”.

È con un appello rivolto alla classe politica che ci governa e governerà, che Marcella Cannariato, stila il suo Vademecum: “ Lo Stato deve sostenere le imprese, sgravandole. Invece, sono tartassate. Sono pochissimi i sostegni che arrivano dagli interventi legislativi”.

VADEMECUM

  • Bisogna contrastare le lobby straniere, le quali stanno aggredendo i nostri mercati. Bisogna portare avanti il Made in Italy. L’avanzare dei mercati esteri dipende dalla mancanza di criticità degli italiani, questo stato porta dritto al declino. Il prodotto italiano è un prodotto di qualità, bisogna sempre più qualificarne l’acquisto e la vendita. Attraverso una metafora, posso dire che bisogna essere agricoltori del proprio terreno. Arandolo.
  • Formazione. La formazione è un elemento essenziale per la crescita di una società. La formazione deve partire dalle scuole, in questo modo comincerà a formarsi il futuro. I lavoratori deveno approdare nelle imprese già formati, poi, indubbiamente, subentrerà l’adattamento e la specializzazione all’interno dell’impresa stessa.
  • Bisogna che le aziende si diano un “Codice Etico”, non rendendolo un atto d’amore ed a tratti inconsistente in rapporto alla propria azienda. Il “Codice Etico”, deve essere concretezza, un atto dovuto; si tratta di una serie di linee guida che l’azienda deve portare avanti per arrivare a generare profitto e successo.
  • Trasparenza. La trasparenza deve essere la prima regola nel mondo delle imprese, sia al suo interno sia al suo esterno
  • Comunicazione. Azione imprescindibile che meriterebbe un capitolo a sé. L’azienda deve avere la capacità di comunicare la sua azione di impresa. Impossibile non farlo.
  • Condivisione. All’interno della azienda tra il leader ed i suoi collaboratori deve instaurarsi un percorso di condivione professionale. Ruoli differenti con specificità mirate, ma collaborazione tra le parti.
  • Pianificazione. Deve essere almeno triennale, la pianificazione socio-produttiva e lavorativa di una impresa.
  • Tecnologia. E’ fondamentale che le imprese si attrezzino in materia tecnologica, il mercato lo raggiungi e conquisti più rapidamente. Un accento vorrei porlo, in merito. Non sempre la tecnologia è lo strumento migliore, il contatto umano diretto, vince su tutto il resto. Favorevole alle videoconferenze, favorevolissima alle riunioni attorno ad un tavolo.
  • Welfare e Sviluppo. Una impresa per crescere deve agire in termini di sviluppo con strategie mirate. Il Welfare deve essere particolarmente favorevole nei confronti delle donne, il loro guadagno contribuisce all’economia domestica e, non sempre sono ben tutelate
  • Giustizia ed Equilibrio. Bisogna che ci sia all’interno del sistema economico di impresa, equilibrio tra l’occupazione pubblica e quella privata. Assistiamo ad una sperequazione socio-economica ed occupazionale. Giustizia, perché non è più possibile che ad essere padroni del “mercato” siano affaristi di dubbia esistenza. Che siano politici o, quant’altro.

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